"macchina analitica", che fosse in grado di eseguire numerose operazioni l'una di seguito all'altra.Sebbene l'idea fosse valida, la macchina non fu mai costruita per difficoltà tecniche; il suo schema di funzionamento però era analogo a quello dei moderni elaboratori.


Per assistere alla nascita dell'elaborazione dei dati in senso moderno, bisogna attendere il censimento USA del 1890: fu questa la prima volta in cui furono utilizzate delle macchine non solo per risolvere dei problemi di calcolo ma per trattare, in fasi successive, un'enorme massa di informazioni. Per questo censimento si utilizzarono per la prima volta. su larga scala, le schede perforate: le informazioni e i dati erano forniti alle macchine per mezzo di fori praticati su una scheda in posizioni diverse. Rimaneva però irrisolto il problema di realizzare una macchina che fosse in grado di eseguire automaticamente una sequenza prestabilita di operazioni.

Intanto, le calcolatrici venivano progressivamente sostituite da macchine in cui le parti meccaniche venivaao azionate elettricamente; ma rimanevano ancora molte parti puramente meccaniche e il modo stesso di eseguire le operazioni si basava sempre su ingranaggi.
Ma il vero salto di qualità fu fatto quando si potè sfruttare la corrente elettrica non più solo come energia ma come segnale. La corrente elettrica che attraversa una radio o un computer ha un intensità di gran lunga minore di quella che circola attraverso un ferro da stiro o una lampadina ad incandescenza. Essa non è certamente sufficiente ad azionare il motore di un treno o di una 1avastoviglie , ma certamente trova applicazioni altrettanto  importanti.
Nel caso della lampadina o del ferro da stiro si sfrutta la corrente per la sua POTENZA,  ma nel caso della radio si sfrutta  la corrente perchè

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